Troppo spesso durante la giornata si parla della crisi
economica che ci sta distruggendo, dell’inettitudine dei governi, dei complotti
mondiali perpetrati dalle banche e dai ricchi. Sono sempre le stesse frasi. Poi,
dimentichi di tutto, ritorniamo alle nostre occupazione, alla nostra vita. Come
interpretare questo atteggiamento? Forse è solo un’autodifesa. O forse non vogliamo
che la situazione cambi, perché perderemmo la nostra comodità; in fondo, non
credo che si possa affermare di annegare nella vera disperazione. Perché queste
parole? Perché ieri Massimo Tennenini, antropologo e fotografo, ha portato un
pezzo di Chiapas a Matera. Attraverso le sue foto ci ha raccontato la forza e
la disperazione di quel popolo, antico e nobile, che combatte giorno per giorno
per la propria dignità e per costruire un proprio mondo diverso dal resto.
Allora la piccola e quotidiana realtà che ci circonda diventa un po’ più nitida
e meno protagonista. C’è un mondo vasto là fuori. A volte lo dimentichiamo,
volutamente forse, ma esiste, si muove, combatte, soffre, soccombe.
"Donna si sottopone al rito della purificazione"- Citta del Messico 2003 (foto di Massimo Tennenini) |
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