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Un carro di angeli e papi. Aspettando il 2 Luglio

parte frontale del carro
Quest’anno il carro è davvero bello. Più o meno la frase che molti materani stanno ripetendo in questi giorni. Il carro è quello della festa della Madonna della Bruna che si svolge a Matera da ben 624 anni (oggi è il 2 luglio 2013). Una festa che fonda le radici in culture pagane, certamente. Una festa che non ha abbandonato il suo aspetto pagano e cruento. Il carro, simbolo ed emblema della festa, è costruito in legno e cartapesta. Materiali poveri. Una struttura leggera che faciliti la sua distruzione. Tra poche ore il carro verrà assaltato da decine di persone e fatto letteralmente a pezzi.

ingresso al capannone
Fino a ieri era possibile visitarlo. 
Come un toro mansueto, se ne sta rinchiuso in un capannone, dove per mesi, un team di artigiani e artisti lo hanno costruito. Il carro rappresenta la cristianità che deve difendersi continuamente dagli infedeli – rappresentati dagli assalitori.
A Matera la costruzione del carro è stata, per tantissimi anni, prerogativa di poche famiglie di mastri cartapestai. Quest’anno invece è stata rotta questa lunga tradizione. Forse una rottura felice.
Un carro completamente diverso dagli altri, continuano a dire le persone che stanno in fila compostamente, aspettando il proprio turno per ammirare il carro. Gli angioletti sono davvero perfetti. I colori brillanti, niente a che vedere con i colori smorti dei carri precedenti. Mi soffermo ad ammirare due ritratti incredibilmente perfetti tecnicamente: uno affianco all'altro papa Benedetto XVI e papa Francesco I. 
Il pubblico gira attorno al carro, come i musulmani attorno alla pietra nera della Mecca. Un rito che va avanti da secoli. Ne ammirano ogni particolare, ogni singola ala. Ogni statua del carro sembra che sia grata di tanta ammirazione.

piazzale antistante al capannone
i materani in visita al carro              
Andrea Sansone, questo il nome dell’artista che lo ha progettato e realizzato. Praticamente uno sconosciuto per i materani. Prima di uscire dal capannone incontro il fratello, Antonio, con la sua inseparabile macchina fotografica. I suoi occhi brillano. È contento per il fratello.
La fila continuerà per altre ore. Poi solo l’attesa per la grande festa, il giorno più lungo per la città di Matera. 

parte centrale del carro






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