Peppino
Che significa il
ricordo
Sotto un cielo che
è sempre crespo come sempre
Nello specchiarsi in
un mare che sbuffa uguale a prima
E le spine
dell’agave che puntano
Verso quella
sperduta ferrovia che andava verso qualcosa che non conoscevo
Due misteriose
braccia di ferro
E giochi di chi non
sa
Sotto il mio bel
sole di fuoco,
e quel treno non
troppo veloce che ci parla che ci sorride
guardiamolo
scivolare lento e le ombre accartocciate vanno via con il sole
ma poi un giorno mi
sparano in faccia un nome duro
e quasi familiare
di un amico che
conoscevo forse in una vita che non ricordo
ma il nome riemerge
con la violenza dello scirocco
che brucia la gola e
gli occhi si chiudono
il gioco sui binari
finisce
l’agave
maestosamente punge tutti i miei pensieri
e penso che io nasco
quando lui muore
e penso che io
guardo ora ciò che lui ha puntato con l’indice,
e penso che beviamo
lo stesso mare
ci ubriachiamo dello
stesso sole
e penso che le facce
che un giorno lui ha urlato al cielo
io le ritrovo ancora
sedute nello stesso angolo
e lo penso e lo
piango e lo rivedo per quel corso
e lo intravedo a
Magaggiari, a Cala Rossa,
e penso che lui
ancora vive mentre noi siamo già stati sepolti.
Cinisi, solo una
parola, una strada, una piazza, un mare
Cinisi, un confine
per me, un mistero, una confessione, un ricordo,
Cinisi, solo un
semaforo nella notte estiva,
Cinisi, soltanto un
punto tra qui e lì ,
Cinisi, poi rabbia,
violenza, vendetta, rimpianto
Cinisi, gli occhi di
una vecchia madre, gli occhi di tante madri,
Cinisi, lacrime
secche, occhi di vetro, cuori grigi
Cinisi, paura e
terrore, facce di pietra
Cinisi, lontana da
me, ricordo di un’infanzia, dei giochi su una tomba
Cinisi, solo Peppino!
(Matera 2009)
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